Dreamtime
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Dreamtime, quello che gli aborigeni australiani ricordano come il periodo della loro formazione. Un’epoca in cui gli spiriti danzavano sulla terra, plasmandone gli elementi naturali: montagne, vallate, corsi d’acqua, fino a divenirne parte integrante al termine del sogno, fondendo in questo modo realtà fisica e trascendentale. Attraverso lo studio delle simbologie di diverse culture nel tempo e nello spazio, é stato possibile rintracciare un linguaggio comune ad ognuna di esse, non soltanto per ciò che riguarda elementi pratici per l’orientamento quotidiano come: flora, fauna o fonti d’acqua, ma soprattutto per quanto concerne la sfera del magico, dell’emotivo, dell’istintuale.
Operando in questo modo emergono correlazioni fra popoli distanti tra loro, ognuno dei quali ci ha lasciato testimonianze del loro mondo attraverso espressioni materiali differenti, eppure intrinsecamente legate, in quante accomunate dall’essere umani. La cultura siberiana di Mal’Ta, il Great Serpent Mound realizzato in Ohio dai nativi Adena o ancora le strutture megalitiche in Europa come nel caso del complesso di Newgrange, tutte fanno sfoggio di una simbologia universale: spirali, vari generi di croci, segmenti ondulati, campiture puntinate e altro ancora. Elementi al contempo onirici ed ornamentali.


